Una casa a tre piani
Amo raccontare e interpretare i miei sogni. La scorsa notte ho sognato una casa a tre piani. Nel sogno, la casa è un richiamo al proprio corpo. Una volta G. mi raccontò di un sogno nel quale galleggiava in un mare d’acqua all’interno di una casa. L’interpretazione che offrii del sogno incrociava correttamente la quotidianità che la ragazza era chiamata a sopportare in quel periodo della sua vita e potei confermare anche in quell’occasione la medesima interpretazione del simbolo domestico.
Nel mio sogno ero con G. presso la mia casa al mare, ma nel sogno scoprivo l’esistenza di nuovi piani. Diveniva per me totalmente ovvio che oltre al piano terra avessi acquistato altri due piani (che per la prima volta scoprivo nel sogno). Sapevo che il primo piano fosse più bello del piano terra, mentre il secondo piano fosse il più bello in assoluto. Scelgo di mostrare a G. il secondo piano sperando che accetti di sposarmi. Poi entrano altre persone che scopro essere i veri proprietari, i quali tuttavia non si sentono affatto disturbati dalla nostra presenza che giudicano del tutto naturale.
Analisi e preinterpretazione
Sugli elementi recenti c’è poco da dire: la sera prima avevo scherzosamente suggerito agli amici di andare nella mia casa al mare. Ero inoltre stato da mia zia, che abita al secondo piano di uno stabile con tre appartamenti.
Infine, G. è inseparabile compagna dei miei pensieri.
Interpretazione
Il sogno è di facile interpretazione dacché non figurano condensazioni e neppure operatori logici.
La casa è la plastica rappresentazione della mia persona.
Il piano terra rappresenta il corpo (diroccato rispetto allo splendore degli altri due piani).
Il primo piano è più accettabile, rappresenta la mente.
Il secondo piano è l’immagine dello spirito, che evidentemente il mio inconscio immagina ancora più brillante della mente.
“Se dimostro a G. di avere buon cuore riuscirò a sposarla”. Questo è il senso del sogno e qui si annida il soddisfacimento del desiderio implicito in ogni sogno.
L’entrata in scena dei veri proprietari dell’appartamento può ammantarsi di due diverse ermeneutiche.
La prima spiegazione è che stessi ostentando qualità non possedute. L’ho ingannata mostrandole qualità che non posseggo.
la seconda possibilità è di matrice spirituale. Le persone sono angeli. La nostra presenza non li disturba perché nel regno dei cieli tutto è di tutti (non vi è infatti contraddizione tra la mia iniziale convinzione che quella casa fosse mia e la successiva prima di coscienza di non essere il proprietario del luogo). E’ l’annuncio profetico di una vita insieme nello spirito.