Salamandra
Donde tu odi il marear del vespro
E il nembo sfida la tempesta
Volgi il capo all’orizzonte
Mira il bacio che l’acque brune
Gelide porgono al mesto tramonto
Temi la torva smorfia del cielo
Oggi palestra di illustri poeti
Presto fucina di tetro sgomento
Pettina o mare i nodi ribelli
Fanne spuma che levighi il marmo
Prima che il cielo torni a baciarti
Cheta sovrano l’ira dei mondi
Giunge inatteso il tempo del dio
Non puoi fuggire il suo giudizio
Romba il tamburo come uragano
Diffida animale lo sbadiglio del cielo
Governa aureo istinti e passioni
Allorquando Prometeo mirò il fuoco
E placata la brama vinse il desìo
Porgi uomo ascolto alla luce
Quando l’angelo sarà infine giunto
Vinci te stesso e asseconda il cammino