Sentieri di Fango e Luce
Percorro di fango sentieri d’oriente
la patria mia arde, il cielo si spegne
Quale ventura depone il passaggio
Di uomini neri
un cupo presagio
Male dicente è l’orlo del mondo
Striato il serpente, feroce l’affondo
Cerca il guerriero di gloria promesso
Profeta ne annunzia
Glorioso il successo
Dardeggiano atre le orde dei servi
La bava che cola le lingue pungenti
Serviamo feroce il nostro Signore
Gustate la morte
Mirate il dolore
Compagna mia amata è giunto il momento
Se penso al tuo volto, tremore e sgomento
Vibra la terra all’inceder del passo
Il cuore è già lancia
Sicuro il trapasso
A verso la morte con l’animo a picco
Del ferro la lama nel suolo conficco
Chi chiede sapiente all’uomo di luce
Un dazio penoso
Una fine che cuce
Tre giorni di gloria e tre di tormento
La lotta è imminente, lo sento nel vento
Giungere infine profondo all’abisso
Il demone tace
mi scorge, lo fisso
Il corno di Marte annuncia l’assalto
Un orco mi infilza, scalfisco l’asfalto
Squarcia la carne, libera il sangue
membra dolenti
il cuore mio langue
Cosa può l’uomo contro legione
Di demoni orridi senza ragione
Il principe nero già ride di gusto
Corazza di spine
stazza d’arbusto
Prostrato alla terra rimpiango il passato
Congedo la vita per l’ultimo afflato
di orgoglio violento
Mi levo la cotta
cerco riposo dal male sgomento
Auriga nell’ombra sorniona e possente
Glaciale colomba si appresta eloquente
Muta il clamore latrice del cielo
Colli all’insù
Risorge il guerriero
Figlio di luce di grande bellezza
Dell’anima tua mi faccio fortezza
Affronta il demonio, la carne tua è roccia
Dal sangue scarlatto
Un loto ora sboccia
Infame divampa l’assalto degli orchi
Ruscello di pece, di animi sporchi
Irto restava il soldato rinato
I capi falciava
Sorriso dannato
Mosso dall’odio selvaggio e accecato
Di gemme e di pece lo scettro intarsiato
Devasta le fila dei suoi propri fratelli
Del mondo il sovrano
Per farne brandelli
L’urto feroce consuma il passaggio
Del male promesso è solo un assaggio
Sferra fendenti violenti ed esperti
Il buio ha già vinto
statene certi
Lucente guerriero nel fuoco forgiato
Solleva lo sguardo e spezza il costato
Del demone nero doma i lamenti
Sconfitto e umiliato
Contrite la menti
Del prode è compiuta la sorte guerriero
Ha vinto il suo cuore, il Padre ne è fiero
Attendi che fresca la pioggia ristori
Il corpo provato del sangue i bollori
Chi ha visto del Padre il volto splendente
Le mebra riposa
lo spirito è sciente
La vita che credi è solo un assaggio
Il senso del mondo, il bello del viaggio
Prima di ascendere al sole beato
Respiro quieto, col cuore domato
Rammenta pio uomo di chiedere venia
Donna in attesa
intona una nenia
Dolce mio amore non essere triste
Spalanca le labbra scarlatte ed oneste
L’uomo che amasti non è caduto
Tra te e quella culla
ora veglia ricciuto
A.