Si ricomincia dalla lettera A
Si ricomincia dalla lettera A
Ci sono primavere che profumano di nuovo, miscele di vita e magia che nessuna anima può ignorare.
Ci sono occhi brillanti e sornioni che come fari indicano la via ai viandanti del mondo e alle anime perse.
Dopo un duemilaventuno scoppiettante, il duemilaventunopiùuno (2022 in base 10) può a pieno titolo trovare ospizio nei memoriali degli annus horribilis.
Mesi di afflizioni per una salute precaria che non accennava a migliorare, la scomparsa di un maestro, le ansie per i molteplici fronti di guerra che dovevo servire coevi, tutti questi affanni hanno logorato la mente al punto da indurmi a dichiarare resa. Eppure, nell’ora che sembrava più buia, all’inverno è seguita puntuale una nuova primavera. Io ci credevo. Sapevo che la luce avrebbe vinto le tenebre.
Zanzare, balene e altri animali della mia fantasia
Quando scrivo non sono troppo propenso a raccontarmi. Probabilmente più che un blog avrei dovuto inaugurare un diario. Cionondimeno, quando il peccato non è un vero peccato, meglio peccare e poi pentirsene che non peccare affatto. Scelgo allora di mettervi a parte dell’ultima parentesi affettiva della mia vita. Qualche tempo fa combattevo audacemente perché una certa legge sulla mobilità scolastica fosse cassata (o quantomeno derogata) allo scopo di rientrare dopo cinque avventurosissimi anni nella mia terra natìa. Tra una battaglia e l’altra incontro una leggiadra fanciullina, profonda cultrice (a tratti) della lingua italiana. Da cosa nasce cosa, la leggiadra fanciullina (per stress o per amore) prende qualche chilo e nel giro di qualche mese di leggiadro le rimane solo il nome.
Nonostante il suo ingrassare molesto, lo scrivente (per ragioni ancora oscure alla naturale matematica delle cose) seguitava a rivolgere a lei la sua mente. Stavolta a rate, a ragione della smisurata stazza del femmimammifero.
E così, al netto di numerose et copiose altre faccende, anche il cuore ha scelto di risolvere la sua malattia creandone un’altra più grandiosa ma meno opprimente.
Si ricomincia dalla lettera A
La seconda A dell’anno è la città di Arzano, la destinazione finale della mia neverendingstory.
Il gaudio della libertà è secondo solo a quello dell’amore.
La terza A è la parola automobile. Per anni ho patito il difetto di una automobile di mia proprietà esclusiva. Questo poiché al nord, stante l’esemplare efficienza dei mezzi pubblici, una macchinina ha ben poca utilità. Il problema si poneva quando, dovendo rientrare a casa per le ferie estive, mi trovavo a dover condividere quella di famiglia con tutte le ovvie conseguenze del caso. Essendosi palesate precise esigenze lavorative, non posso fare a meno di acquistare finalmente un catorcio tutto mio.
Always è la quarta A.
Always è la promessa di una vita che non conosce coincidenze, della consapevolezza che ogni nostra azione è sempre predeterminata dal giogo del destino, ma che quello stesso destino noi possiamo dominarlo se ascolteremo l’elicito sommesso e profondo della nostra anima.
Always è il vecchio mondo che sembra crollarci addosso ma alzando gli occhi al cielo scorgiamo stormi di aquile che cambiano le regole di un mondo tiranno che sui nostri cuori più non comanda.
Always è la luce di due grandi occhi pieni di vita che illuminano il sentiero del viandante e ne ristorano lo spirito con la forza della propria luce. Il bagliore di una voce che tra una smorfia e una risata annuncia le porte del Valhalla e squarcia il velo di Maya sui misteri del mondo.
Always è il coraggio di un volto che sa vincere il vecchio senza temere il nuovo.
Always è G.
La quinta (e ultima) A è l’iniziale di tutti gli “afancul” che meriti e non ti ho ancora detto, cara la mia grassa, antipatica, odiata e vilipesa brulena 🙂
No scusate, mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano, quelli sono per A.M.
Tra una A e l’altra trova spazio anche una I, una meravigliosa Amica che ha ARREVOTATO tutto.
Si ricomincia dalla lettera A.
A (continua tu, se lo vorrai).