Cosmogonia rivelata

Cosmogonia rivelata

Il sogno di questa notte mi ha proiettato in una dimensione di simboli e geometrie.

Nel sogno esploravo dall’alto una fabbrica, mi pareva di trovarmi in un videogioco. Atterro su una piattaforma. Sono in contatto audio con altre persone. Cado dalla piattaforma ma continuo a sprofondare. Si forma un canale verticale e io scivolo in profondità. Le pareti del canale sono cavernose, ruvide al tatto. Giungo infine in una sala piena d’acqua, dove probabilmente sono immerso. Ci sono quattro cubi neri giganteschi, ma mi sembra una divisione fittizia e sospetto che il cubo sia unico. So che contengono le memorie delle persone con cui parlo e probabilmente la conoscenza di migliaia di altri individui. Scherzo con le persone minacciando di danneggiarli, ma so non essere possibile data la loro robustezza, oltre al fatto che non saprei come fare non sapendo decifrare il codice del cubo. Anche i cubi sono ruvidi al tatto. Trovo un pulsante che scarica l’acqua. I cubi si sollevano o comunque scompaiono e al loro posto appiano dei libri antichissimi. Le persone con cui sono in contatto audio accedono alla stanza e sfogliamo i testi. Quello centrale è fatto prevalentemente di immagini. Ne sfoglio uno ai lati. Credo abbia almeno duemila anni e i caratteri sono a malapena comprensibili. È molto bello. Mi soffermo a leggere fatti accaduti nel secondo secolo, ma ci capisco poco. Mi meraviglio che non sia iscritto n latino. È in una specie di italiano con caratteri deformati. Mi sveglio.

Elementi mnestici recenti

La sera del sogno avevo affrontato una discussione con un amico sostenente la contraffazione epigrafica delle date. Egli ritiene che l’uomo sia nato non più di un millennio fa e che per qualche ragione tutte le date latine successivamente rinvenute siano falsificate. Da questa incredibile conversazione l’io ha potuto trarre l’idea che la lingua dei testi dovesse essere il latino, così come le date che sfogliando andavo rinvenendo.

Non mi sovvengono ulteriori elementi recenti.

Interpretazione Freudiana

Una interpretazione Freudiana suggerirebbe un regresso all’infanzia. La discesa cavernosa altri non è che l’utero materno, mentre l’acqua nella quale sono immerso è palesemente il liquido amniotico. I cubi, che sono in realtà uno, sono la rappresentazione della staticità, della dimensione grossolana e minerale. (Ciò è confermato anche da René Guénon). E’ il feto che cresce nutrito dall’acqua circostante. Dopo il parto (il pulsante che scarica l’acqua), il cubo è pronto a “entrare nella storia“, avendo accesso all’erudizione simboleggiata per sublimazione dagli antichi testi.

L’elemento di desiderio è piuttosto recente. Prima di addormentarmi ho espressamente chiesto che mi fosse donato un sogno capace di ricostruire la ragione di certi fatti della mia vita. L’inconscio ha dunque soddisfatto la mia richiesta, catapultandomi a quasi trenta anni nel passato. Indirettamente ha risposto alla mia curiosità: per ricercare la genesi di ciò che sei devi tornare nella placenta. Come a dire: non dipende da te. Quale risposta più sospirata di quella che solleva l’anima dal peso delle responsabilità?

Interpretazione simbolica

Una interpretazione alternativa ma non per questo mutuamente esclusiva è di ordine simbolico.
Ciò a cui assistevo è una cosmogonia rivelata. Affinché potessi accedere a certe verità occorreva che procedessi abissalmente nei meandri dell’inconscio. La discesa nell’utero materno rappresenta infatti la discesa all’inferno. Nella teogonia narrata da Esiodo, il caos da cui origina la creazione è «una specie di gorgo buio che risucchia ogni cosa in un abisso senza fine paragonabile a una nera gola spalancata», che è la limpida descrizione dell’utero. D’altro canto la stessa discesa è quella che affronta Alice verso il paese delle meraviglie.

L’acqua nella quale mi trovo immerso è l’universo ancora indeterminato. Sognare di immergersi nell’acqua equivale a esplorare la dimensione dell’insconscio. L’acqua è infatti priva di forma e richiede un principio ordinatore, un demiurgo (l’io), che la plasmi sino alla dimensione minerale. I cubi rappresentano infatti l’entelecheia, lo sviluppo conclusivo della sfera (informe perché avente in sè tutte le forme). Quando l’universo è infine ordinato e pronto a nascere, l’acqua viene rilasciata (perché l’uomo non possa aggiungere alla creazione ma solo manipolare ciò che già è). L’uovo primordiale, di forma squadrata nello stato grossolano dell’essere, si schiude e mostra l’essenza del mondo a pochi eletti che possono accedere alla gnosi del principio creatore.

Così l’inconscio mi ha iniziato ai più preziosi misteri dell’universo sotto forma di cosmogonia rivelata.

I libri mi risultavano incomprensibili poiché ancora insufficiente alla comprensione dei grandi misteri, ma la cripticità dei simboli andava diradandosi in attesa di nuove trasformazioni dell’anima che potessero fare completamente luce sulla natura dei testi.

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