Iniziare a lavorare a scuola (breve guida per aspiranti insegnanti)
Iniziare a lavorare a scuola (breve guida)
Spesso ricevo richieste di aiuto da parte di amici che si domandano come iniziare a lavorare a scuola come insegnanti.
Ho quindi deciso di realizzare una guida riassuntiva e schematica dove racconterò le attuali modalità di reclutamento dei docenti.
Prima di spingersi oltre nella scrittura è bene operare una precisazione: l’insegnante lavora tanto.
Giustificherò nel seguito l’ultima affermazione, quando tratterò approfonditamente compiti e ruoli del docente.
Una cattedra vacante
Cominciamo con una schietta ovvietà. I docenti possono essere di ruolo o a tempo determinato.
I docenti di ruolo hanno un contratto a tempo indeterminato, mentre i supplenti hanno contratti a tempo determinato che dovranno (con un po’ di fortuna) rinnovare periodicamente.
In Italia abbiamo circa un milione di docenti. Il venti per cento è a tempo determinato.
Il ruolo si ottiene normalmente in due modi diversi:
- Risultando vincitori di concorso ordinario o straordinario
- Avendo ottenuto l’abilitazione all’insegnamento ed essendo stati successivamente chiamati in ruolo. (spenderemo qualche parola sull’abilitazione nei prossimi paragrafi)
In passato i concorsi erano banditi con cadenza pluriennale. Negli ultimi mesi pare che l’orientamento politico del governo sia di bandire concorsi a cadenza annuale o biennale.
Supplentite
Stante quanto precedentemente affermato in merito alla percentuale di supplenti nella scuola italiana, la ricerca di supplenti è la principale preoccupazione delle scuole.
I supplenti non sono tutti uguali.
Esistono tre diverse gerarchie tra i supplenti. Tralasciando le GAE (graduatorie ad esaurimento), che come denuncia il nome sono destinate ad esaurirsi, i supplenti iscritti alle GPS (graduatorie provinciali delle supplenze) sono attualmente divisi in fasce.
Esistono due fasce, prima e seconda. Nella prima fascia si collocano i docenti che abbiano ottenuto una abilitazione all’insegnamento, nella seconda tutti gli altri. I docenti di prima fascia hanno sempre priorità sui colleghi di seconda nella nomina.
Avevo prospettato tre diverse gerarchie. Quale che sia la fascia nella quale il supplente inerisce, esso può ricevere incarichi annuali (al 31 agosto o al 30 giugno), al termine delle attività o chiamate brevi.
I docenti di prima fascia, previa la disponibilità delle cattedre, sono i primi a scegliere. Ciò implicherà una prima, forte riduzione degli incarichi annuali disponibili. E’ tuttavia bene non disperare, perché la fame di insegnanti è davvero pantagruelica.
Entro ciascuna fascia, ogni docente può vantare un certo punteggio. Esso dipende da vari fattori, tra cui il voto di laurea, il servizio prestato, le certificazioni aggiuntive di cui questi dispone.
Vi allego un file contenente la tabella per il calcolo dei punteggi. Vi invito a sfogliarlo velocemente per farvi un’idea. E’ interessante notare che la voce di maggiore rilevanza è il servizio prestato, che garantisce 12 punti per ciascun anno di servizio.
In realtà, anche frazioni d’anno garantiscono un certo punteggio, come riportato nel seguente elenco:
- 1 punto: vale per 16 giorni di supplenza
- 2 punti: per incarichi che vanno dai 16 ai 45 giorni
- 6 punti: per incarichi che vanno dai 76 ai 105 giorni
- 8 punti: per incarichi che dai 106 ai 135 giorni
- 10 punti: per incarichi che vanno dai 136 ai 165 giorni
- 12 punti: per incarichi di almeno 166 giorni.
I sedici giorni per centrare l’obiettivo minimo di un punto devono essere continuativi, ovvero bisogna sperare in una chiamata breve di almeno 16 giorni.
Come mi iscrivo nelle gps?
Per iscriversi nelle GPS e iniziare ad insegnare è necessario anzitutto attendere la finestra di riapertura delle GPS. Detta finestra era storicamente triennale, ma nell’anno 2020 il ministero ha previsto una apertura biennale. Sembra che anche la prossima apertura in programma nel 2022 possa essere biennale.
Per iscriversi alle gps è necessario essere in possesso di una laurea o di un diploma di istituto tecnico / professionale. Ciascun titolo garantisce l’accesso ad una o più classi di concorso.
Nel caso tu sia interessato a scoprire quale sia la tua classe di concorso, puoi seguire il seguente l’indirizzo e consultare la tabella. Equivalentemente puoi collegarti al software web flc cgil e inserire il tuo titolo di accesso (diploma di laurea magistrale o diploma di istituto superiore).
L’iscrizione alle GPS comporta la scelta di una provincia. Se hai un punteggio basso dovresti scegliere una provincia del centro – nord per iniziare ad accumulare punteggio, in quanto al sud Italia quasi tutte le classi di concorso sono sature.
Nomina dei supplenti
La nomina può avvenire durante qualunque periodo dell’anno, ma tipicamente le cattedre più ambite vengono assegnate nei primissimi giorni dell’anno. Si viene contattati a mezzo email dopo avere compilato annualmente un form web si è chiamati ad esprimere le proprie preferenze (cattedre lunghe, cattedre brevi, contratto full time, part time, scuole specifiche, classi di concorso specifiche etc.).
Se vuoi massimizzare le probabilità di lavorare non precluderti alcuna possibilità in questa fase.
Il maggior numero di cattedre disponibili si trova al nord, per questo ti consiglio, specialmente se hai un punteggio basso, di mettere in conto di vivere qualche anno al nord.
Graduatorie di istituto
All’atto dell’iscrizione alle GPS il sistema vi chiederà di scegliere venti scuole per ciascuna classe di concorso. In questo modo sarete aggiunti anche alle graduatorie di istituto (GI), normalmente impiegate per supplenze brevi ad anno scolastico in corso. Le GI costituiscono una ottima opportunità per racimolare qualche punticino in vista del successivo aggiornamento di graduatorie.
Impegno e compenso
Per un docente laureato, il compenso nei primi anni ammonta a circa 1450 euro netti mensili. Per un insegnante tecnico pratico (diploma di scuola superiore) bisogna mettere in conto circa centocinquanta euro in meno. Idem per una maestra della scuola primaria e dell’infanzia. Gli scatti di carriera sono quasi trascurabili. Un insegnante al termine della sua carriera non supera i duemila euro.
Le ore di lavoro non sono da confondersi con le famigerate 18 ore di lezione frontale della scuola secondaria. Oltre alle ore di lezione in classe, ogni insegnante dovrà confrontarsi settimanalmente con montagne di verifiche da correggere, consigli di classe, riunioni di materia, collegi dei docenti. Le maestre sono impegnate anche nella cosidetta programmazione settimanale delle attività didattiche.
E’ difficile computare il tempo realmente speso nelle numerose attività al contorno, ma a naso occorre almeno raddoppiare il numero di ore di lezione frontale. Un insegnante di scuola secondaria lavorerà circa 36 ore settimanali.
Messe a disposizione
Chi non fosse iscritto alle GPS o volesse tentare la fortuna in una diversa provincia da quella in cui ha vincolato la propria iscrizione alle GPS, può inviare alle scuole di tutta Italia una messa a disposizione. La messa a disposizione è una candidatura spontanea a ricoprire il ruolo di docente per una assegnata classe di concorso (anche più di una).
Se i dirigenti, una volta scorse le graduatorie di prima e seconda fascia e le graduatorie di istituto, fossero ancora impossibilitati a trovare docenti, potrebbero fare affidamento sulle MAD e nominare direttamente il docente. Ciò avviene piuttosto di frequente.
Ti ricordo che insegnando tramite MAD il punteggio accumulato per il successivo aggiornamento delle GPS / GI è completamente riconosciuto.
Numerosi servizi offrono il proprio know how per l’invio massivo di messe a disposizione. Segnaliamo doyoumad? che è tra i più economici del web. Ti rammento che le graduatorie tendono ad esaurirsi specialmente nelle province del nord Italia, è pertanto estremamente improbabile ricevere una chiamata al sud.
Anche io ho iniziato a lavorare con una MAD, questa è la mia storia!
Spero di avere chiarito la maggior parte dei vostri dubbi in merito al mondo della scuola. Se ancora dovessi avere dubbi su come iniziare a lavorare a scuola, non esitare a domandare!